INTERVENTO DI ERMUCU (catechista di S. Luis e responsabile coop. femminile) alla Vispera per Massimo S. Luis 2 novembre 2008
Sono in Canchabamba, ti penso e mi metto a sorridere pensando al primo anno di oratorio che abbiamo vissuto insieme, con vari catechisti, oratoriali e i nostri poveri.
All'inizio mi sembravi un piccolo Robin Hood: molto presto andavi alla parrocchia a riempire il tuo zaino senza che nessuno se ne accorgesse. Ricordo le camminate interminabili fino a Canchabamba, con il tuo mega zaino che non si vuotava mai nonostante ti fermassi ogni due passi per regalare caramelle ai bambini, ai vecchi, a tutti quelli che incontravi, diminuendo il peso del tuo zaino e riempiendo di sorrisi, affetto e comprensione ogni persona e famiglia che incontravi. Dopo due settimane di oratorio sembrava che già eri uno di Canchabamba, conoscevi ogni povero, catechista, oratoriano con suo nome e cognome… mi sorprendevi: io che ero a Canchabamba da 6 anni non conoscevo tanta gente. Mi ricordo anche quando andavi a fare l'aiuto ai poveri, mai portavi l'orologio, così non dovevi rispettare nessun orario, né per il pranzo né per la merenda e a volte nemmeno per la cena arrivavi. Ricordo anche quando le domeniche molto presto andavi dai poveri e dai malati; arrivavi quasi sempre in ritardo all'oratorio. Così ci siamo accorti che i poveri sempre sono stati le persone più importanti per te. Con il tuo tratto dolce, con il tuo modo di essere attento e affettuoso, sempre pronto per la gente, sei diventato per loro un amico, qualcuno della famiglia. Grazie Massimo, perché con il tuo esempio ci hai fatto capire che se stiamo qua è per i poveri, per la nostra conversione e soprattutto ti ringraziamo perché sempre ci hai ricordato che dietro ogni malato, vecchio, bambino, povero "c'è Gesù". Sappiamo che con la tua ordinazione diaconale inizia per te una nuova avventura. Noi continueremo a sentire la tua voce che ci raccomanda di non stancarci ad aiutare i poveri, e anche se ci troveremo in posti lontani, il cammino da seguire è sempre lo stesso, e questo ci manterrà uniti. Ermucu |